La ricostruzione mammaria è per definizione un intervento personalizzato, che viene progettato caso per caso, in base al tipo di tumore, alle cure oncologiche e alle caratteristiche della paziente, tra cui ovviamente l’età e il peso.
Nelle donne obese, ricostruire il seno richiede particolari attenzioni proprio a causa della diversa qualità dei tessuti, che a pari età risultano meno vitali rispetto a quelli di donne in peso forma o con lieve sovrappeso. Ancora, nelle pazienti obese il rischio tromboembolico – uno dei più gravi in sala operatoria – è decisamente più elevato. Alla luce di tutto questo, è necessario preparare la donna e operare con tecniche e cautele ad hoc. Ne ho parlato al III Congresso nazionale dell’Associazione Italiana Chirurgia Estetica dell’Obesità AICPEO, che si è da poco tenuto a Torino, con un intervento appunto dedicato alla ricostruzione mammaria.
Da molti anni (anzi si può dire da sempre: mio papà era endocrinologo e diabetologo) mi occupo di pazienti obesi ed ex-obesi, per questi ultimi con gli interventi di rimodellamento corporeo che consentono, dopo aver perso tantissimi chili, di ritornare a fare una vita normale grazie alla riduzione dei tessuti di rivestimento in eccesso, che limitano normali funzioni come la cura dell’igiene personale e la possibilità di camminare.